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MINISTERO DELLA CULTURA
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Biblioteca Nazionale "Sagarriga Visconti Volpi" di Bari

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La Biblioteca Nazionale di Bari per una “Tutela sostenibile”

La Biblioteca Nazionale di Bari è una biblioteca pubblica statale. Tale titolo è stata ad essa attribuito dalla norma legislativa, DPR 5 luglio 1995, n. 417 (Regolamento recante norme sulle biblioteche pubbliche statali.), che prescrive i compiti cui essa, nonché le altre site sul territorio nazionale, devono attenersi.
Tra questi compiti rivestono particolare e prioritario rilievo quelli spettanti alla conservazione ed alla tutela del patrimonio bibliografico e documentario.
Già all’articolo 2 del DPR si legge:
«Tenuto conto della specificità delle raccolte, della tipologia degli utenti e del contesto territoriale in cui ciascuna è inserita, le biblioteche statali hanno i seguenti compiti: a) raccogliere e conservare la produzione editoriale italiana a livello nazionale e locale; b) conservare, accrescere e valorizzare le proprie raccolte storiche».
Come si vede il compito di provvedere alla conservazione è esplicitato già in due commi dell’articolo, a ribadire l’assoluta priorità dell’esigenza di mantenere integro e disponibile quindi alla utilizzazione e condivisione il patrimonio posseduto.
Nel prosieguo della dichiarazione dei compiti relativi alla conservazione, il DPR precisa che essi si adempiono mediante gli strumenti della tutela.
L’articolo 3 è il primo tra quelli che definiscono modi e procedure per assicurare la buona conservazione delle raccolte:
«I locali ove ha sede la biblioteca e quanto in essi contenuto, il patrimonio documentario, gli oggetti di interesse artistico, storico, scientifico, i mobili e le attrezzature, sono affidati per la custodia al direttore».


Registrazioni del materiale sottoposto ad interventi di conservazione e restauro

L’articolo 16 (Registrazioni del materiale sottoposto ad interventi di conservazione e restauro) prescrive la tenuta di un registro dei documenti sottoposti a tutela, affidati per interventi finalizzati alla conservazione; in altre parole interventi di restauro.
La buona e corretta conservazione del patrimonio si sviluppa attraverso azioni di tutela che possono sfociare in interventi di vero e proprio restauro.

Un successivo articolo, il 22 (Interventi di prevenzione, conservazione e tutela) manifesta con ulteriore evidenza ulteriori azioni che la biblioteca deve compiere per assicurare la prevenzione, la conservazione e la tutela del patrimonio:
«Per garantire la conservazione ottimale del patrimonio documentario vanno eseguiti controlli periodici sul medesimo e laddove le condizioni lo richiedano, si deve prontamente provvedere ai necessari interventi di prevenzione, conservazione e tutela. Le operazioni di cui al comma precedente vanno effettuate con maggiore frequenza quando le condizioni dei servizi lo consentano, in particolare nelle biblioteche e nei reparti dove, per l’ubicazione o per la natura del patrimonio documentario, o per altri motivi, sia maggiore l’accumulo di polvere o il pericolo di agenti dannosi».

Questo articolo introduce inoltre il dispositivo delle “revisioni” che al successivo articolo 23 così sono evidenziate:
«Devono essere eseguite periodicamente revisioni parziali del materiale documentario della biblioteca sulla scorta degli inventari. I verbali relativi alla esecuzione della procedura illustrata nel comma precedente devono essere sottoscritti dal personale che effettua la revisione».

Si tratta, come si può ben intendere, di operazioni dirette alla ricognizione ed alla individuazione di eventuali lacune nelle raccolte librarie e quindi in ogni caso indirizzate alla conoscenza dello stato di conservazione del patrimonio complessivo.


Consultazione di documenti riprodotti

Ma anche altri articoli sono formulati per garantire un corretto apparato di conservazione e tutela del patrimonio. Recita infatti l’articolo 38 (Consultazione di documenti riprodotti):
«Al fine di tutelare il patrimonio documentario, qualora la biblioteca disponga di una riproduzione, su qualsiasi supporto, del documento richiesto, questa deve essere data in lettura in sostituzione dell’originale, a meno che l’utente non dimostri la reale necessità di servirsi dell’originale medesimo».
La tutela si sostiene anche mediante una conservazione più riservata di pezzi del patrimonio, salvo consentirne comunque la fruibilità mediante strumenti alternativi come possono essere differenti tipologie di supporto del documento richiesto in lettura o consultazione.
L’esigenza della tutela si affaccia anche negli articoli dedicati al prestito. L’articolo 54 che disciplina l’erogazione del servizio del prestito precisa che
«Il prestito di manoscritti e del materiale raro o di pregio si attua esclusivamente tra biblioteche e nel rispetto delle norme di tutela. Per i manoscritti, in particolare, è obbligatorio osservare tutte le norme previste per la loro consultazione».


Garanzie e tutela del materiale

L’articolo 56 (Garanzie e tutela del materiale) a sua volta prescrive che
«l’addetto al prestito deve controllare l’integrità, lo stato di conservazione del documento e le particolarità di rilevante interesse dell’esemplare, nonché eventuali allegati. Tali elementi, unitamente alle mancanze ed ai guasti eventualmente riscontrati che non incidano sulla conservazione del documento richiesto e ne consentano quindi il prestito, vanno fatti rilevare agli utenti individuali ed alle biblioteche …».

Si può concludere che le esigenze della conservazione e della tutela del patrimonio documentario e librario delle biblioteche pubbliche statali sono state ampiamente avvertite dal legislatore che ha previste numerose attività ed operazioni volte ad assicurare che il patrimonio possa essere salvaguardato per l’attualità e per le future necessità di studio, di conoscenza e fruizione delle future generazioni.
Non è un caso quindi che la norma prescriva ulteriori attenzioni anche nei confronti delle nuove tecnologie che stanno andando a sostituire procedimenti e procedure nella erogazione dei servizi di una biblioteca. L’articolo 63 (Tutela dei dati automatizzati) ha infatti particolare riguardo alle novità procedurali introdotte dalla tecnologia informatica:
«Ove i servizi della biblioteca siano in tutto o in parte automatizzati, e fermo restando quanto già stabilito nei precedenti articoli, è fatto obbligo di garantire la sicurezza dei dati trattati attraverso la loro duplicazione periodica su supporti adeguati, da conservarsi con le necessarie cautele».
La Biblioteca Nazionale di Bari ha fatto proprie le succitate disposizioni in materia di conservazione, tutela e sicurezza delegando a propri funzionari appositamente individuati la gestione e l’applicazione di tale corpus normativo.
Accanto alle periodiche operazioni di revisione, che di solito si effettuano nei mesi estivi, profittando della relativa scarsa affluenza del pubblico di lettori, sono sistematicamente sviluppate azioni di monitoraggio su settori dei depositi librari per individuare e riconoscere documenti che appaiano particolarmente bisognosi di attenzioni “diagnostiche e terapeutiche”, in considerazione dello stato di conservazione, che può raggiungere in certi casi vero e proprio degrado fisico e fisiologico del reperto.

A questo punto è però doverosa una precisazione. La Biblioteca Nazionale di Bari garantisce condizioni climatiche appropriate ed ottimali alla conservazione del proprio patrimonio, e questo significa che le situazioni critiche sono da addebitarsi a stati pregressi dei materiali verificatisi in epoche anteriori alla acquisizione degli stessi al patrimonio della biblioteca e pertanto stabilizzatisi dopo l’ingresso nei depositi di essa.
Sono peraltro numerosi i documenti che appaiono in cattivo o addirittura pessimo stato di conservazione. Nel caso di situazioni critiche è necessario ricorrere al restauro, nei limiti consentiti dai finanziamenti stabiliti dalle strutture dirigenziali superiori.
L’attività destinata alla tutela è dichiarata mediante periodici rapporti che fanno capo alla Direzione dell’Istituto che provvede a studiare, con i funzionari incaricati, le possibili azioni di contenimento e soluzione dei problemi rappresentati.
Tutelare e conservare è infine uno dei principali compiti e scopi delle attività che si sviluppano in una biblioteca, tesi ad assicurare l’accesso ai documenti e la trasmissione degli stessi a coloro che seguiranno le attuali generazioni.

 

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