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MINISTERO DELLA CULTURA
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Biblioteca Nazionale "Sagarriga Visconti Volpi" di Bari

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Le pergamene, per la maggior parte sottoposte ad intervento di restauro, risultano ordinate cronologicamente all’interno dei singoli fondi:

Pergamene D’Addosio
Le 192 pergamene D’Addosio, datate 1125-1834, appartengono al fondo archivistico raccolto dal notaio Giuseppe D’Addosio (1770 - 1846) e passato poi nelle mani del nipote Raffaele, erudito padre scolopio, che si impegnò ad arricchirlo e nel 1891 lo donò all’allora Biblioteca Consorziale di cui egli stesso divenne direttore nel 1893.

1125 febbraio, Bari. Petracca, detto  d e  d o m n a  I a c c a, figlio di Giovanni, protospatario imperiale di Bari, si impegna ad estinguere un debito di quarantacinque soldi morabatini, contratto con Nicola, figlio di Balsamo, di Bari.  (Perg. D’addosio, n. 1, mm. 255x125Pergamene Massimo de' Casamassimi
Le 278 pergamene de’ Casamassimi, datate 1262-1831, furono donate alla Biblioteca Consorziale dal Marchese Francesco Maria Massimo de’ Casamassimi nel 1936 e rivestono interesse per la conoscenza delle vicende storiche del casato.

Pergamene Lubrano
Le 25 pergamene Lubrano comprendono numerosi documenti pubblici datati 1265-1590 e furono acquistate dalla Biblioteca Consorziale nel 1939 presso la Libreria Antiquaria Lubrano di Napoli.

Pergamene De Ninno
Le 14 pergamene De Ninno datate 1285-1843 furono acquisite nel 1921 dalla Biblioteca Consorziale insieme all’intero fondo documentario e librario dello storico Giuseppe De Ninno (1852-1930) di Giovinazzo.

Pergamene Putignani
Le 104 pergamene Putignani, datate 1303-1742,  riguardano la famiglia Putignani e furono acquistate in Basilicata nel 1914 su proposta di Armando Perotti.

Pergamena Petroni
Definita Pergamena Petroni perché acquistata dalla Biblioteca allora Municipale su segnalazione di Giulio Petroni (sec. XIX) è datata: Radom 1528 febbraio 28 e reca la sottoscrizione di Bona Sforza, regina di Polonia e duchessa di Bari.

1528 febbraio 28, Radom.Sigismondo e Bona, sovrani di Polonia,  affidano la castellania di Bari a Nicola Maria di Somma, patrizio napoletano, uomo di fiducia di Carlo V.Perg. Petroni, mm. 590x403Pergamene del Fondo Petroni
Si tratta di 6 pergamene, datate 1555-1737 e donate alla Biblioteca Consorziale in data imprecisata (fine sec. XIX-inizio sec. XX), che sono state individuate nell'aprile del 2013 come provenienti dal "Dono Giulio Cav. Petroni".

Pergamene Giuliani
Le otto pergamene, datate 1636-1662, provengono da una donazione effettuata nel 1941 dal sacerdote Matteo Giuliani di Palo del Colle.

Pergamene diverse
Si tratta di un gruppo di 44 documenti datati 1374-1829, di cui non è possibile individuare la provenienza.
Queste pergamene sono state ordinate cronologicamente e ricollocate, secondo una numerazione unica progressiva, con la segnatura: P. 1-44.

Raccolta coperte a camicia
La raccolta è costituita da un piccolo nucleo di 14 coperte a camicia, ovvero pergamene con testi di natura documentaria poi utilizzate come rivestimento di manoscritti o libri a stampa. La provenienza è per la maggior parte da restauro e pertanto è ipotizzabile un continuo incremento del numero delle membrane; si notano tuttavia altre membrane rinvenute nel Fondo Massimo de’ Casamassimi o tra le pergamene di incerta provenienza. Queste pergamene, datate 1347-1703, sono state ordinate cronologicamente e collocate, secondo una numerazione unica progressiva, con la segnatura: Raccolta coperte a camicia, 1-14.

1631 agosto 8, Napoli.Francesco Marino Caracciolo, principe di Avellino e gran cancelliere del Regno, concede il dottorato in arti e medicina conseguito presso l’Università degli studi napoletana,  a Giulio Cesare  D e  P a t r o n i s, di Solofra.(Perg. F. Petroni, n. 2, mm. 690x925)Frammenti manoscritti (con segnatura: Fr. mss 1-8) sono stati rinvenuti all'interno di indorsature e legature di incunaboli ed edizioni del XVI secolo della Biblioteca Nazionale di Bari.
A partire dagli anni ’70 si era cominciata a riscontrare la presenza di frammenti in pergamena, incollati o cuciti come rinforzo, ritagliati da manoscritti più antichi lungo il senso orizzontale o verticale della scrittura. Il numero di frammenti per libro è risultato essere variabile: da uno ad un massimo di sei, nella maggior parte dei casi vergati sia sul recto che sul verso in scrittura beneventana.

 

 

 

a cura di Maria Virno e Filomena Attolico
redazione del 14 febbraio 2014

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